Technology is better

Pubblicato il: 14/05/20 2:23 PM

Il rimbalzo delle Borse mondiali, che hanno recuperato circa il 30% rispetto ai minimi di metà marzo a qualcuno fa ben sperare. Nelle scorse settimane sembrava facile capire quali fossero i settori a cui ci si poteva affidare. Tramite un ragionamento e valutando l’ andamento di alcune azioni del listino americano la tecnologia sembrava essere  vincente.

Le prime 5 società per capitalizzazione, al momento sono Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon e Facebook e pesano per il 13% sul MSCI World, per il 20% sull’S&P 500 e per il 45% sul Nasdaq 100. L’S&P 500, si è spinto sopra area 2.900 e le fasi di debolezza momentanee sono state prontamente recuperate.

I  FAANG sono stati i migliori in questo periodo di pandemia, acronimo dei 5 grandi della tecnologia: Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google presenti nel Nasdq.

Anche l’azienda Canadese Gold Barrick più grande del mondo che si occupa di estrazione, in queste settimane ha oscillato tra il +7,13%  e il +9,90% . NEM, piattaforma che si occupa di minare il bitcoin ha raggiunto in sole due settimane +6%. 

Nel listino italiano hanno fatto molto bene Prysmian e Fca. In ultimo Eni non solo per la ripresa del petrolio ma anche per il grande potere di diversificare dell’azienda ad investire in vari campi e quindi ridurre il rischio, in questo caso affidandosi anche all’utilizzo dell’idrogeno.

Dopo l’incontro dell’euro-gruppo, i bancari sembrano abbiano avuto un’accelerazione di entusiasmo come tutto il listino italiano e così FinecoBank e Ubi Banca hanno ottenuto anche loro la miglior performance.  L’ indice Ftse Mib attualmente si mantiene ancora sotto i 18 000 punti di percentuale, area oltre la quale si potrebbe considerare un rialzo fino ai 19.6020 punti.

Dopo questa ripresa, i mercati si stanno mantenendo in laterale, sembrano essere in attesa di qualche evento. Sull’indice Nasdaq, che ha recuperato ampiamente le perdite di marzo portandosi in area dei 9260 punti, l’open interest sulle opzioni evidenzia un aumento di acquisti put, questo probabilmente dovuta alla speranza di una possibile correzione fisiologica. La volatilità, dopo l’incremento della scorsa settimana, torna a scendere. Il Vix torna infatti sotto i 30 punti di percentuale, area in cui sembra voler rimbalzare (vedere figura 1).

F1) Vix


Grafici: Investing.com
Fonte: Bloomberg, Il Sole 24 Ore

La nuova crisi tra Washington e Pechino sull’origine del coronavirus fa temere ripercussioni sull’economia. L’offensiva del presidente americano Donald Trump nei confronti della Cina, insieme alle ultime testimonianze dell’impatto della pandemia Covid-19 sull’economia globale, sotto forma di dati macroeconomici negativi e profit warning lanciati da colossi come Amazon e Apple non fanno sperare al meglio. E’ da ricordare che pur mostrando un’economia tonica, in America 20,5 milioni di posti di lavoro sono andati persi nel solo mese di aprile.

Un’ulteriore bufera sembra mostrarsi all’orizzonte ossia quella dei BRICS. La pandemia è arrivata ad interessare tre dei cinque paesi che formano i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), acronimo di successo coniato dall’analista di Goldman Sachs Jim O’ Neill. Sicuramente si verificherà un’ondata di ritorno sui mercati finanziari.

Commodities

Per quanto riguarda quest’ asset class possiamo valutare che il patto del G20 si è tradotto in reali tagli della produzione di petrolio che per la prima volta non sono ricaduti soprattutto sulle spalle di Riad ma con l’attiva partecipazione di Mosca e Washington.

Il petrolio torna in area 25 Dollari al barile (+20%), grazie alla stabilizzazione che sta avvenendo sul mercato e lo switch verso scadenze più lontane nei derivati. L’inversione che si è verificata in area 23.19 ha innescato una salita del prezzo che potrebbe portare alla chiusura del gap down formatosi in precedenza in area 41.54 ben visibile su time frame settimanale.

L’oro si mantiene complessivamente stabile in area 1.700 dollari l’oncia e rallenta la sua corsa anche per la ritrovata forza del dollaro. Gli investitori continuano a riversare liquidità negli ETF aventi l’oro come sottostante e questo fa sì che il 2020 si riveli come l’anno dei record, anche in presenza di un mercato azionario che continua a mostrarsi fino ad adesso decisamente in ripresa. Questo dimostra un certo scetticismo da parte degli investitori in merito alle condizioni del mercato azionario che quindi stanno chiaramente attuando una manovra di hedging.

Il giorno 11 si è verificato il tanto atteso dimezzamento della produzione del bitcoin (Halving) . Molti dei non addetti ai lavori si aspettavano un’esplosione di volatilità a rialzo. In realtà il bitcoin ha seguito il suo andamento tecnico continuando la discesa verso la trendline dinamica che lo sostiene da marzo. Ci si potrà attendere un rally a rialzo dopo il rimbalzo (vedere figura 2).

F2) Bitcoin

Grafici: Investing.com
Fonte: Bloomberg, Il Sole 24 Ore


Come analista tecnico consiglio di procedere con cautela su questo mercato che presenta molte inefficienze. Non tutto quello che luccica è oro!

Dott.ssa Cristina Fenizia
Analista tecnico finanziario, socio affiliato SIAT e trader privato da più di 11 anni.
Mercati preferiti sono quelli del forex e commodities.
Attualmente collabora con il gruppo di Io Investo-Segnali di trading e con la Scuola di Trading Toro’s.
Indirizzo e-mail: feniziacri@hotmail.it