Tutta colpa del coronavirus?

Pubblicato il: 28/02/20 11:20 AM

28 Febbraio 2020

E’ tutta colpa del coronavirus?
Questa è stata una settimana della svolta per gli indici che hanno abbandonato, per il momento, i top di mercato portandosi su supporti importanti prima e violandoli poi.

Il Coronavirus sembra essere stato l’unico responsabile di questa inversione, potrebbe essere stata invece soltanto la goccia che ha fatto traboccare il vaso? Era ormai da tempo che indici viaggiavano sui massimi  e l’inversione era attesa da tutti gli operatori.

Tutti giù per terra
Lunedì la media industriale  Dow Jones è scesa del 3.56%, il Nasdaq  ha perso il 3.71% e  l’S&P 500, che comprende le 500 più grandi aziende del mercato statunitense, si è portato a  -3.35%.  Anche in Europa gli indici sono calati bruscamente, seguiti da Tokyo, Shanghai e Shenzhen, nonché Hong Kong. Secondo Bloomberg, le 500 persone più ricche del mondo in questo lunedì, hanno perso un totale di circa $ 139 miliardi a causa di una significativa riduzione sia degli indici commerciali Americani che degli altri paesi .

Martedì è continuata la discesa dei listini. Wall Street ha fallito il tentativo di rimbalzo e ha chiuso in calo di oltre 3 punti percentuale. Dow Jones -1000 sotto i 28.000. Tokyo – 3.34%, anche  il Dax ha perso  -300 punti di percentuale.

Mercoledì il Nasdaq è sceso sotto la soglia psicologica dei 9.000 punti cancellando i rialzi messi a segno da inizio anno, come per gli altri indici.  

I rendimenti dei titoli di Stato Usa a 10 anni sono scesi fino all’1,312%, al di sotto dei minimi di sempre pari all’1,325% toccati il 6 luglio del 2016.

Anche per altri assets la configurazione grafica è stata ed è ribassista. Il petrolio che  inizialmente aveva sviluppato un sentiment  positivo, subito prima del diffondersi del virus grazie al distendersi delle relazioni commerciali tra USA e Cina, ha rotto  la soglia psicologica dei 50,00 dollari al barile tornando a battere i 47. 31 $ (rispetto a chi scrive), viaggiando verso l’area supportiva dei 44.25.

Potremo essere arrivati quindi in quella fase di mercato dove si verifica un rallentamento dell’economia che provocherà un’ulteriore discesa dei mercati azionari con inversione ribassista dei prezzi delle materie prime. In questa fase tutti i mercati sono a ribasso compreso il sentiment generale, prima di passare alla fase successiva di contrazione economica.

L’economia Italiana
Ci piacerebbe pensare che la colpa sia da ad attribuire soltanto al Coronavirus. Di certo l’economia è rallentata anche per questo motivo ma la situazione Italiana ed Europea era già alquanto compromessa, basta guardare i dati sulla crescita economica . Dando uno sguardo soltanto in casa nostra, già il 7 febbraio Fitch confermava un raiting di  valutazione BBB con outlook negativo per l’Italia, mantenendo invariato quindi il giudizio già espresso il 31 agosto del 2018. Elevato debito, bassa crescita e incertezza politica alla base della valutazione.

Se dovessimo soffermarci sul dato del PIL annuale, si potrebbe dire che il 2019 non è andato affatto male, si è chiuso con un progresso del +0,2% meglio di quel +0,1% previsto ma il dato della produzione industriale a dicembre è stato disastroso, con un arretramento del 2,7% rispetto al mese precedente.

Analisi tecnica
Ftsemib
Il cedimento del supporto di breve a 23.250 punti ha ulteriormente indebolito il quadro tecnico del ftse mib, che si appresta ora a testare il  sostegno in area 22.581 superato il quale potrebbe portarsi a testare la trendline supportiva di lungo termine a 22.271. Qualora anche questa trendline dinamica venisse rotta, la situazione tecnica sarebbe confermata a ribasso (vedere figura 1).

F1)  Grafico su time frame mensile del FtseMib


Fonti : Investing

Dax
Il Dax ha rotto il supporto dei 12.882 punti. Attualmente è arrivato sulla trendline dinamica di lungo termine che lo supporta da dicembre 2018, dalla quale potrebbe tentare un rimbalzo fino ai 12.934 punti.

Se nel caso dovesse rompere a ribasso la trendline, la situazione tecnica rimarrebbe orientata a ribasso con  primo target price  a 11.905 punti.

S&P 500
L’ indice americano ha rotto il supporto dei 3.219 punti e la trendline dinamica di lungo corso. Attualmente è a 3.093 punti, area dalla quale potrà rimbalzare fino ai 3.150 o rompere a ribasso portandosi a toccare i 3.075 punti. La situazione tecnica attuale e di lungo termine sembra conformata al ribasso (vedere figura 2).

F2) Grafico su time frame daily del Dax e SP500


Fonti : Investing

Fonti : Mazziero Research; Bloomberg

Dott.ssa Cristina Fenizia
Analista tecnico finanziario, socio affiliato SIAT e trader privato da più di 11 anni.
Mercati preferiti sono quelli del forex e commodities.
Attualmente collabora con il gruppo di Io Investo-Segnali di trading e con la Scuola di Trading Toro’s.